Danni da vaccino. Aiutiamo Tony ad avere giustizia
Tony è un operaio di 51 anni di Osimo (AN), che fino alla prima dose di Pfizer era sanissimo, svolgeva lavori all’aperto presso una RSA per conto della cooperativa per cui lavorava.
Nel 2021 è arrivato il ricatto vaccinale. Lui all’epoca non aveva contatti con gli ospiti dell’RSA, poiché si occupava degli spazi esterni, ma purtroppo il datore di lavoro pretendeva il vaccino, pena la sospensione.
Tony era restio ad inocularsi, poiché soggetto allergico e affetto da psoriasi, ed era disposto anche a rinunciare al lavoro pur di non correre rischi, lo avrebbe fatto se avesse avuto il sostegno di chi amava, la sua compagna, che invece lo pressava affinché si piegasse al ricatto, non accettando che perdesse la retribuzione. Dietro insistenza anche del suo medico, che lo rassicurava che sarebbe andato tutto bene, si lasciò così convincere a effettuare la dose che gli sarebbe stata fatale.
È bastata solo una dose per la catastrofe: dalla notte dell’inoculazione, Tony ha iniziato il suo calvario che lo ha portato alla perdita di autosufficienza, che non recupererà più.
Ischemia ponto mesencefalica, disfagia grave, pericardite, Fibromialgia, Stenosi esofagea con esofagite eosinofila e lichen planus orale (stato pre canceroso), broncopatia cronica ostruttiva ab ingestis.
Non solo Tony ha perso il lavoro, ha perso la compagna che dopo un anno lo ha abbandonato al suo destino. Oggi Tony vive con una pensione di pochi spicci in una casa popolare poiché non gli è stata nemmeno riconosciuta la gravità reale della sua condizione.
Anche per ottenere l’indennizzo che gli spetta, Tony deve avere il certificato di un medico qualificato e questo ha un costo che purtroppo lui non riesce ad affrontare in questo momento. Si tratta di 400 euro di certificato per l’indennizzo e per il risarcimento serve una perizia medico legale di 2000 euro almeno.
Trovarsi soli, non autosufficienti, ammalati, non in grado di provvedere al proprio sostentamento, privi del sostegno dello stato, dopo aver ceduto ad un ricatto imposto dalle massime istituzioni del nostro Paese sotto la falsa promessa di efficacia e sicurezza garantite anche dal proprio medico curante che conosceva il suo stato di salute è una condizione inaccettabile.
Come presidente dell’Associazione Popolo Unito, gli ho offerto la tessera e penso che se ognuno di noi gli devolvesse un piccolo contributo, ciascuno secondo quello che può ovviamente, per far fronte a queste spese, lui potrà almeno vivere dignitosamente senza elemosinare quello che gli serve per sopravvivere, poiché questo Paese non solo non ti restituisce quel che ti ha tolto con l’inganno, ma anche non ti consente di accedere ai tuoi diritti se non hai i soldi per farli valere.
Per aiutare Tony invia il contributo che puoi alle seguenti coordinate bancarie:
Toni Taffo
IBAN IT17I3608105138225663225670
Per consentirci di rendicontare a tutti l’esito di questa raccolta, invia copia del versamento (anche uno screenshot) all’indirizzo associazione@popolounito.it
Ringrazio coloro che anche con una piccola offerta contribuiranno a dare a Tony la possibilità di rivendicare ciò che gli spetta di diritto per vivere una vita dignitosa.
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